Storia dell'Asilo Infantile di Latisanotta
Per tracciare la storia di come nacque l’ Asilo infantile di Latisanotta non è cosa facile come per altre analoghe istituzioni che hanno avuto il lascito o la fondazione di un’unica persona in quanto l’idea e l’opera per l’ Asilo di Latisanotta è stata fatta con la contribuzione di molte persone, seppur con in testa il Parroco di allora.
Nel secondo conflitto mondiale la cittadina di Latisana è stata oggetto di continui bombardamenti da parte delle forze aeree anglo-americane ed ebbe distrutto quasi totalmente il suo Centro.
Pertanto, la sua ricostruzione e la sua rinascita si presentava assai difficile. Non meno facili risultavano le risoluzioni di problemi civili-sociali delle altre comunità delle Frazioni latisanesi.
Per restare in tema di asili infantili o scuole materne, in quel periodo a Latisana esisteva un solo asilo infantile e cioè “l’ Asilo Infantile rurale fondato dalla fu Rosa de Egregis vedova Gaspari” con atto di sue volontà, rogiti 20 marzo 1888 del notaio Zuzzi di Latisana e registrato in Codroipo il 1 ° aprile 1888 al n.782.
La frazione di Latisanotta
Nel periodo post-bellico la frazione di Latisanotta contava circa 1600 abitanti e si era manifestata l’esigenza di fondare una struttura atta a voler accogliere i bambini piccoli della parrocchia.
Tale opportunità si prospettò ai primi di settembre 1946 quando il presidente della latteria locale, Zanelli Umberto e il segretario si presentarono in canonica dal parroco, don Giacomo Baradello, per comunicare che il Consiglio della Latteria aveva proposto di devolvere gli utili dell’annata per erigere un Asilo per i bambini della parrocchia.
Nello stesso tempo, avendo individuato il terreno da acquistarsi nei pressi delle vecchie scuole elementari, invitarono il parroco d’interporre il suo buon ufficio presso i signori Gasperi proprietari dei terreni. I Fratelli Gasperi accettarono di cedere il terreno per opera pubblica in altra località (l’attuale) e non vicino le scuole in quanto si erano già impegnati con il Comune di Latisana.
Tutto sembrava risolto, ma non fu così. Alcuni consiglieri della latteria si dissociarono dalla prima proposta dicendo che per Latisanotta sarebbe stato più utilitario di un asilo opere come un molino, una cooperativa, uno spaccio, di vino, una pesa pubblica, una macchina aratrice, o al più migliorare i locali stessi della latteria; costruendo un asilo verrebbe compromessa la stabilità e la sopravvivenza della stessa latteria in quanto la costruzione di un asilo ed in seguito l’assistenza per il suo funzionamento verrebbe a costare cifre non indifferenti.
Un dettaglio storico solamente, anche per conoscere i vari schieramenti e orientamenti di pensiero dei latisanottesi, tralasciando altri riferimenti e note crono-storiche, di votazioni dei soci della latteria, basta pensare solamente che i voti favorevoli dei soci per la costruzione dell’asilo furono n.25 ed i contrari n.45, e che solo la caparbietà e la tenacia del Parroco unito poi al Comitato del paese, che si era costituito per l’erigendo asilo, ebbero la meglio. Nel 1948 vennero così acquistati 1600 mq2 di terreno a !:.30 al metro, per un totale di lire 48.000, ( di cui lire 20.000 donate dalla latteria) e vennero nello stesso periodo iniziati i lavori di costruzione in base al disegno dell’architetto prof. Zanini.
Il fabbricato originale era dotato di alcuni vasti ambienti per la scuola materna, una cucina ed una stanza adibita per ambulatorio medico ed igiene. I pochi soldi a disposizioni ebbero subito a finire quando la costruzione era al primo piano ed il “Comitato” formato da: Buffon Gino, De Marchi Angelo, Della Negra Pietro, Cicuttin Remo, Sbrugnera Primo ed il Parroco non si persero d’animo ed affrontarono l’ardua impresa, dati i tempi difficili e duri, per reperire i fondi che mancavano per portare a termine il progetto.
Dopo due anni di lavoro l’Asilo Infantile di Latisanotta venne inaugurato da S.E. Monsignor Giuseppe Nogara, Arcivescovo di Udine. Era la domenica del 19 novembre 1950. La spesa per la sola costruzione ammontava a circa quattromilioni di lire e rimaneva da provvedere all’acquisto delle attrezzature occorrenti per il funzionamento. La conduzione dell’Asilo fu affidata alle Rev.de Suore “Le Piccole Ancelle del Sacro Cuore di Città di Castello”
Nel settembre del 1952 venne nominato, per il biennio 1952-1953, il nuovo Consiglio di Amministrazione e furono eletti: De Marchi Angelo, Fontana Ugo, Sbrugnera Primo e Masolin Emma Ermacora. La nomina di questi consigli di amministrazione si susseguirono fino al 1977, anno in cui venne introdotta nuova legislazione con l’elezione del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione genitori dei bambini frequentanti la Scuola Materna di Latisanotta e di cui venne eletto presidente Enrico Fantin, che rimase in carica fino al settembre del 1985.
Da tener presente che per tantissimi anni la Scuola Materna di Latisanotta era preferita alle altre Scuole materne latisanesi e non sempre era possibile accettare i bambini di altre zone, in quanto il Comune stesso aveva predisposto gli itinerari dei servizi degli Scuolabus in modo che se un genitore voleva che il proprio bambino frequentasse una scuola diversa da quella indicata dal Comune, doveva provvedere in proprio con il trasporto.
Comunque i veri pilastri dell’ Asilo di Latisanotta sono stati i vari parroci che si sono succeduti con in testa don Giacomo Baradello al quale la Scuola è intitolata. Don Danilo Stel ha proseguito nell’opera di ampliamento e miglioramento adattando l’edificio di tutti i conforti necessari ad una moderna struttura.
Indi don Severino Casasola, don Agostino Orsaria, don Giacinto, don Giovanni, monsignor Giovanni Rivetti e attualmente Mons. Carlo Fant sono stati esemplari nel condurre la gestione della Scuola in quanto la Scuola è aggregata alla parrocchia.
Non bisogna tuttavia scordare che la gestione delle scuole materne non statali sono state per la maggior parte autofinanziate attraverso le rette dei bambini e attraverso i contributi di Enti Pubblici e privati, nonché da persone generose.
Purtroppo sempre non ha bastato in quanto le spese sono sempre aumentate, vedi contributi assicurativi, stipendi, riscaldamento, luce, acqua, manutenzione ordinaria e straordinaria. Se non ci fossero state presenti, fino a non tanti anni fa le Suore, (Le Piccole Ancelle del sacro Cuore di Città di Castello) alle quali la comunità di Latisanotta è riconoscente, i bìlanci sarebbero stati oltremodo onerosi.